27/11/14
Piccoli alunni incontrano l'equipaggio SNC
L'Equipaggio di Sardegna Nord Cetacei ha accolto questa mattina a Veterinaria i piccoli alunni della Scuola dell'Infanzia del Quinto circolo didattico di Sassari. I bambini hanno visitato l'Aula della Balena, ascoltato una breve lezione su delfini e balenottere e guardato il video con il diario di bordo della campagna di monitoraggio 2014. La classe guidata da Maestra Paola ha poi visitato l'ospedale veterinario.
24/11/14
La Nuova Sardegna e le balenottere ad Alghero
La Nuova Sardegna ha dato ampio risalto al report finale di Sardegna Nord Cetacei. Ringraziamo la redazione per l'attenzione costante che ha dedicato al progetto.
17/11/14
SNC su Repubblica.it
La giornalista Cristina Nadotti ha raccontato Sardegna Nord Cetacei su "la Repubblica SERA" di venerdì scorso e sul blog "Animal Mouse" di Repubblica.it. Ecco il link: blog Animal Mouse
La copertina dell'articolo su la Repubblica SERA |
Gli studenti raccontano Sardegna Nord Cetacei
Gli studenti di
Medicina Veterinaria racconteranno la loro esperienza nell'equipaggio di Sardegna Nord Cetacei nel corso del convegno
“A
VOLTE RITORNANO - studio, conservazione e valorizzazione
delle
risorse faunistiche della Sardegna” che si terrà VENERDI’ 21 NOVEMBRE alle 17 e 30 nell'Aula Consiliare del Dipartimento di Medicina Veterinaria. Saranno proiettati i VIDEO degli avvistamenti
mentre nell'aula della balena sarà allestita la MOSTRA FOTOGRAFICA “1/1000 di secondo”
di Mirko Ugo.
16/11/14
L'economia dei capodogli
Ogni domenica sul Sole 24 Ore Fabrizio Galimberti spiega l'economia ai ragazzi. L'articolo di oggi è dedicato al mercato che girava (e in parte gira tuttora) intorno ai grandi cetacei. Lo postiamo perché ci è sembrato molto interessante.
11/11/14
04/11/14
Mal di terra
di DANIELE LA MONACA
La costa di Bosa vista da Mirko Ugo |
Secondo
i dizionari il mal di terra è una “sensazione di malessere,
squilibrio e stordimento dovuta al fatto che il sistema visivo e
quello vestibolare devono riaccoppiare le informazioni ottenute
dall’ambiente circostante dopo aver trascorso un determinato
periodo in mare”.
Per
me, il mal di terra significa molto più di questo. Significa
orizzonti spezzati, dove il sole è costretto ad un interminabile
nascondino fra blocchi di cemento; significa sostituire al respiro
profondo del mare l’ansioso singhiozzo dei clacson e al soffio
leggero di un delfino il sudicio tossire delle macchine.
Quando
arriva la notte, vado ad affacciarmi alla finestra credendo di poter
ammirare ancora mille costellazioni e invece mi trovo di fronte ad un
velo sfocato e offuscato dalla luce dei lampioni. Allora, deluso,
decido di andare a dormire, ma sotto le lenzuola mi sorprendono i
ricordi della mia infanzia. Durante i mesi invernali, nella mia ormai
lontana Sicilia, cercavo con la fantasia di ingannare la nostalgia
del mare costruendo rudimentali canne da pesca e calavo la lenza
nella cesta dei giocattoli oppure trascorrevo ore ed ore nella vasca
da bagno giocando con pesci e delfini di plastica per rivivere i
ricordi estivi. Passeggiare lungo la riva del mare era una magra
consolazione, perché io quelle onde volevo cavalcarle. Così,
adesso, mi rendo conto che questa sensazione non è affatto nuova per
me, ma ora che non sono più un bambino, cosa posso inventarmi per
restare attaccato a quell’immensa distesa blu?
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