LE OTTO SPECIE TARGET DELLA CAMPAGNA
Stenella
striata, Stenella coeruleoalba (Meyen, 1833)
È un delfino caratterizzato da striature, agile e veloce. È tra i delfini il più acrobatico, capace di compiere avvitamenti all'indietro e salti alti sino a sette metri.
È un delfino caratterizzato da striature, agile e veloce. È tra i delfini il più acrobatico, capace di compiere avvitamenti all'indietro e salti alti sino a sette metri.
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Balenottera comune, Balaenoptera physalus Linnaeus, 1758
È il secondo animale del mondo per dimesioni: puó raggiungere i 26 metri di lunghezza.
È il secondo animale del mondo per dimesioni: puó raggiungere i 26 metri di lunghezza.
- lunghezza media: 18-22 m
- testa con colori asimmetrici
- soffio di circa 4-6 m
- singola cresta sporgente dal muso alla carena dello sfiatatoio
- la pinna dorsale si vede dopo il soffio
- famiglia: Balaenopteridae
- cibo: krill piccoli pesci
- pericoli: inquinamento, collisioni
- n per gruppi: nel Mediterraneo 2 individui in media per gruppo
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Zifio, Ziphius cavirostris (Cuvier, 1823)
Tra i cetacei è certamente il meno conosciuto, i maschi hanno solo due denti mentre le femmine ne sono del tutto prive.
Zifio, Ziphius cavirostris (Cuvier, 1823)
Tra i cetacei è certamente il meno conosciuto, i maschi hanno solo due denti mentre le femmine ne sono del tutto prive.
Tursiope, Tursiops truncatus (Montagu, 1821)
È il delfino più conosciuto dal pubblico, è la
star di molti spettacoli ed il protagonista indiscusso di vari film.
È il delfino più conosciuto dal pubblico, è la star di molti spettacoli ed il protagonista indiscusso di vari film.
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Grampo, Grampus griseus (G. Cuvier, 1812)
È identificato come il delfino dai graffi; gli individui anziani a causa della gran quantità di lesioni cutanee sono spesso totalmente bianchi.
- colorazione da grigio-ardesia a bianco
- privo di rostro con capo
tondeggiante
- pinna dorsale grande e prominente
- corpo robusto coperto da graffi
- lunghe pinne pettorali
- famiglia: Delphinidae
- dimensioni: 3-4m
- cibo: calamari di profonditá, raramente pesci
- pericoli: reti dapesca, inquinamento
- n per gruppi: 5-20
È identificato come il delfino dai graffi; gli individui anziani a causa della gran quantità di lesioni cutanee sono spesso totalmente bianchi.
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Capodoglio, Physeter
macrocephalus Linnaeus, 1758
Detiene il record di immersione, l'apnea può durare sino a due ore e può
raggiungere una profondità di immersione di ben 3000m.
- testa enorme e squadrata
- soffio inclinato,angolato in avanti e alto 2m
- serie di gobbette posteriormente alla pinna dorsale
- pinna caudale visibile prima dell'immersione
- famiglia: Physeteridae
- dimensioni: 11-18m
- cibo: cefalopodi, pesci
- pericoli: inquinamento, reti, collisioni
- n per gruppi: 1-50
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Delfino comune, Delphinus delphis Linnaeus, 1758
Delfino agile e aggraziato, in grado di raggiungere velocità di 35 nodi (65 km/h). Può immergersi fino a profondità di 300 m. Un tempo considerato comune, oggi è minacciato di estinzione e la sua popolazione è in declino a causa della pesca eccessiva nel suo habitat.
Delfino comune, Delphinus delphis Linnaeus, 1758
Delfino agile e aggraziato, in grado di raggiungere velocità di 35 nodi (65 km/h). Può immergersi fino a profondità di 300 m. Un tempo considerato comune, oggi è minacciato di estinzione e la sua popolazione è in declino a causa della pesca eccessiva nel suo habitat.
Globicefalo, Globicephala melas (Traill, 1809)
Grande delfino dal capo prominente e globoso. Specie gregaria, con notevole dimorfismo sessuale: maschi più grandi delle femmine. Talvolta vittima di caccia da parte dell’uomo e di spiaggiamenti di massa.
- colorazione nero o marrone scuro
- privo di rostro con capo tondeggiante
- pinna dorsale bassa con apice arrotondato
- corpo robusto
- lunghe pinne pettorali
- famiglia: Delphinidae
- dimensioni: 5-7m
- cibo: calamari di profondità, raramente pesci
- pericoli: reti da pesca, inquinamento
- n per gruppi: da decine a centinaia di individui
Globicefalo, Globicephala melas (Traill, 1809)
Grande delfino dal capo prominente e globoso. Specie gregaria, con notevole dimorfismo sessuale: maschi più grandi delle femmine. Talvolta vittima di caccia da parte dell’uomo e di spiaggiamenti di massa.
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GLI UCCELLI MARINI
Yen et al. (2004) hanno dimostrato come la distribuzione spaziale di
diverse specie di uccelli marini sia influenzata dalle caratteristiche
ambientali dell’habitat in cui vivono. In particolare il comportamento di
foraggiamento degli uccelli marini, come i cetacei, è strettamente associato
con la variabilità batimetrica dell'habitat (Hui, 1985; Hunt & Schneider,
1987; Hunt et al., 1996; Baumgartner et al., 2001).
Durante la campagna si
raccoglieranno, congiuntamente ai dati ambientali e spaziali, dati di presenza
delle principali specie di uccelli marini per poter analizzare se la loro
distribuzione sia realmente correlata con il tipo di fondo marino e di
batimetria.
Le specie target saranno:
Berta maggiore, Calonectris
diomedea (Scopoli, 1769)
Inserita nell'Appendice 1 della
Direttiva CEE "Uccelli selvatici" come specie particolarmente
protetta; particolarmente protetta (Sardegna). (Vulnerabile) (EUR); Vulnerabile
(IT); a più basso rischio (SAR); SPEC 2.
Berta minore
mediterranea, Puffinus yelkouan (Acerbi, 1827)
Inserita nell'Appendice 1 della
Direttiva CEE "Uccelli selvatici" come specie particolarmente
protetta; particolarmente protetta (Sardegna). (Specie non valutata) (EUR);
Vulnerabile (IT); a più basso rischio (SAR); SPEC 4 (da rivalutare).
Marangone dal
ciuffo, Phalacrocorax aristotelis (Linnaeus, 1761) subp. desmarestii
Inserita nell'Appendice 1 della
Direttiva CEE "Uccelli selvatici" come specie particolarmente
protetta; particolarmente protetto (Sardegna). (A più basso rischio) (MON);
(Raro) (EUR); a più basso rischio (IT, SAR); SPEC 4.
Uccello delle
tempeste, Hydrobates pelagicus (Linnaeus, 1758)
Inserita nell'Appendice 1 della
Direttiva CEE "Uccelli selvatici" come specie particolarmente
protetta; particolarmente protetto (Sardegna). (A più basso rischio: sottospecie
mediterranea melitensis) (MON); (Localizzato) (EUR); Vulnerabile (IT);
Vulnerabile (SAR); SPEC 2.
Gabbiano corso, Larus audouinii Payraudeau, 1826
Inserita nell'Appendice 1 della
Direttiva CEE "Uccelli selvatici" come specie particolarmente
protetta; particolarmente protetto (Sardegna). A più Basso Rischio (MON), Localizzato (EUR);
Vulnerabile (IT, SAR), SPEC 1.
Sterna comune, Sterna hirundo Linnaeus, 1758
Inserita nell'Appendice 1 della
Direttiva CEE "Uccelli selvatici" come specie particolarmente
protetta; particolarmente protetta (Sardegna). Sicura (EUR); A più basso rischio
(IT); Vulnerabile (SAR).
LA TARTARUGA MARINA
Tartaruga marina comune,
loggerhead turtle, Caretta caretta
(Linnaeus, 1758)
La
tartaruga comune Caretta caretta è
una delle tre specie di tartaruga marina presenti nel Mar Mediterraneo, dove è
distribuita ampiamente e dove compie migrazioni, principalmente a scopo
riproduttivo.
In autunno, nel bacino del Mediterraneo iniziano a spostarsi da
ovest verso est, alla ricerca di acque più calde, per poi spostarsi nuovamente
all’inizio della primavera-estate da est verso ovest, dove le risorse di cibo
sono generalmente più abbondanti. Caretta
caretta si può spingere a notevole distanza dalle coste e a discreta
profondità (più di 100 m), ma si ritrova anche presso le coste rocciose, le
lagune, le grandi insenature e le foci dei fiumi.
Trascorre comunque la maggior
parte della sua vita in mare aperto e scende a terra solo per deporre le uova.
Una femmina di Caretta caretta è in
grado di trovare e riconoscere il sito di nidificazione in cui è nata,
ritornandovi molti anni dopo per deporre le proprie uova. Alla nascita una
tartarughina è lunga circa 5 cm.
• grande testa, con un rostro molto incurvato
• carapace ovale e a forma di cuore, di colore
bruno-rossastro o olivastro
• gli scudi (le parti del carapace) sono bordati di giallo, come giallo è anche il piastrone.
• 5 scudi costali (carattere distintivo della specie)
• coda molto corta, coperta completamente dallo scudo
• 2 unghie negli arti anteriori, nel maschio più
sviluppate che nella femmina
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• Famiglia: Cheloniidae
• Dimensioni: lunghezza massima 140 cm • Cibo: onnivore, ma prevalentemente carnivore, possono mangiare alghe e piante acquatiche e sono ghiotte di meduse e altro plancton molle.
• pericoli: catture
accidentali in reti da pesca, lenze e palamiti, ingestione di ami e sacchetti
di plastica, inquinamento e
idrocarburi, scomparsa degli
idonei siti di nidificazione
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Testi di Luca Bittau
Tortugas marinas? Otras especies en peligro de extinción.
RispondiEliminaDicho y hecho!:) Aquí va un pequeño informe de la especie más común de tortugas marinas en el Mediterráneo....otra especie que se podrá avistar durante la campaña SNC2012. Durante las horas de investigación se recogerán datos sobre todas las especies que se avisten aunque no sean los mamíferos marinos, y sobre todo si, como la Caretta caretta, en peligro de extinción.
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