25/08/12

Cetacean News

TRACCE DI INSETTICIDI NEL CORPO DEI DELFINI

Un gruppo di ricerca del Consejo Superior de Investigaciones Científicas (CSIC)  ha trovato tracce di insetticidi utilizzati per usi domestici e agricoli nel corpo dei delfini, anche se fino ad ora, si pensava che questi mammiferi espulsassero completamente queste sostanze chimiche una volta degradate .

Lo studio di Damiá Barceló, pubblicato sulla rivista Environment International, ha analizzato l'accumulo di questi contaminanti in 23 campioni di delfini spiaggiati in Brasile, rivelando concentrazioni di 7,04 nanogrammi per grammo di grasso negli adulti e 68,4 nei piccoli.

I ricercatori sottolineano la grande differenza nelle concentrazioni in adulti e piccoli, spiegando che questi ultimi li hanno ricevuti tramite una trasmissione materna e che non sono preparati a metabolizzare questi composti.

Gli studiosi affermano che "è vero che piretroidi sono metabolizzati e degradati, ma questo studio dimostra che vi è una parte che viene metabolizzata e rimane nel corpo".

In uno studio precedente nel Delta del'Ebro (Tarragona), alcuni ricercatori hanno trovato questi inquinanti in campioni di acqua e sedimenti. Il lavoro ha rivelato che nel mese di giugno, dopo una fumigazione di risaie, i livelli di piretroidi in acqua erano di 85 nanogrammi per litro e fino a 72 al grammo in sedimenti.

Tuttavia, tre mesi più tardi, nel mese di settembre e ottobre, i livelli di piretroidi nel sedimento, che è dove di solito si mantiene maggiormente, erano scesi al di sotto di 3 nanogrammi.

I piretroidi si degradano se esposti alla luce del sole e nell'ambiente scompaiono velocemente, ma i ricercatori avvertono che un ampio uso, duraturo nel tempo,  provocherá che siano sempre presenti e che si vadano accumulando, anche se solo  in parte.



24/08/12

Cetacean News

Un nuovo interessante articolo scientifico studia cosa succede alla struttura sociale dei delfini dopo la riduzione della pesca commerciale.

Anche se le attività umane sono note per influenzare il comportamento sociale degli animali che vivono in gruppo, la capacità di recupero della struttura sociale degli animali al disturbo è poco conosciuta. Nel 1990, i tursiopi, Tursiops aduncus, a Moreton Bay, Australia, costituivano due distinte comunità sociali ("trawler", i delfini che si cibavano dagli scarti della pesca a strascico, e i delfini "notrawler"). I membri delle due comunità non mostravano segni di associazione tra loro, nonostante la sovrapposizione del home range. Da allora, le modifiche apportate in materia di gestione della pesca hanno ridotto sostanzialmente la pesca a strascico a Moreton Bay. In questo studio sono state usate le analisi di associazione e le metriche di social network per confrontare i modelli di socialità tra i delfini in due periodi: 1997-1999 (durante la pesca a strascico) e 2008-2010 (post pesca a strascico). Nel corso di questo decennio, le associazioni sono diventate meno differenziate e più compatte. Il partizionamento descritto in precedenza in due comunità è scomparso, gli individui ex "trawler" e "nontrawler" adesso sono dispersi su tutta la rete sociale e associati tra loro. Questa ristrutturazione suggerisce che, sebbene la pesca può influenzare il comportamento sociale di delfini, la loro struttura sociale rappresenta un sistema complesso adattativo, che è resistente ai disturbi.

Per maggiori informazioni trovate l'articolo nel seguente link:




Cetacean News

UN TRAGICO RITUALE: IL DELFINO TRASCINA IL CADAVERE DEL PICCOLO

Queste sono le immagini di un delfino che sta trascinando il cadavere del suo piccolo. Le foto sono state scattate da alcuni turisti nella regione cinese di Guangxi Zhuang, famosa per gli avvistamenti di delfini. 



Sono immagini molto rare, è infatti molto difficile imbattersi in scene di lutto tra i mammiferi ed è ancora più raro che tali scene vengano immortalate dalla macchina fotografica. 


Il delfino adulto ha più volte sollevato il piccolo in superficie, come se volesse aiutarlo a respirare. Uno squarcio di grandi dimensioni compare sulla pancia del piccolo. E' possibile che sia stato ucciso dall'elica di una barca, proprio una di quelle che trasportano i turisti. 

25/07/12

I giganti buoni del Mediterraneo

Un'interessante articolo di Repubblica di Sara Ficoncelli evidenzia come sempre piú frequentemente vengono avvistate specie protette nei nostri mari, iniziando quest'anno con uno spettacolare avvistamento di un gruppo di delfini comuni nella terza giornata della campagna di ricerca SNC2012.
Un patrimonio danneggiato da incuria, inquinamento, traffico nautico e a volte da un eccessivo interventismo.
Da leggere:
http://www.repubblica.it/ambiente/2012/07/23/news/dalla_manta_allo_squalo_bianco_quanta_biodiversit_del_mare_italiano-39563149/

09/07/12

Surfing con Nonna Cló

Durante la campagna di ricerca SNC2012 sono stati registrati i comportamenti degli animali avvistati per valutare a posteriori se esiste un uso preferenziale degli habitat del nord Sardegna da parte delle diverse specie di cetacei. 
Per quanto riguarda la Stenella striata i comportamenti maggiormente rilevati sono stati di "socializing" tra gli animali, di "leaping" (salti fuori dall’acqua) e "surfing". Il comportamento di "surfing" è tipico di questa specie, gli animali si avvicinavano alla prua dell’imbarcazione e sfruttano l'onda generata come forma di risparmio energetico.