11/10/14

Una musa un po' ingombrante

A cura di Giulia Agus

Elettrizzata e speranzosa, quando sono arrivata a Sassari per la prima lezione mi domandavo se sarebbe stato come davvero lo immaginavo. Superato il cancello d'ingresso mi sono subito sentita tranquillizzata dall'ondata di verde che mi circondava. C'erano gruppetti di ragazzi che girovagavano per la facoltà, si godevano quei pochi minuti di pausa rilassandosi e ricaricandosi sotto i raggi del sole. Osservandoli avevo notato che entravano ed uscivano da un'aula studio chiamata “aula della Balena”. Entrandovi, rimasi immobile e basita davanti a quello scheletro che ingombrava la stanza. I miei colleghi seduti ai tavoli, intenti nel loro lavoro, sembravano non vederla.
Visto il piano didattico intuii che la balena era un simbolo dell’istituto ma non l’inizio di un percorso di studi sui cetacei.
Negli anni a venire ho di tanto in tanto curiosato sulle diverse specie di cetacei presenti nei mari della mia Isola alimentando dentro di me quel gusto della scoperta. E così tra quei banchi di studio in giornate poco entusiasmanti, come spesso accade, sollevo la testa da quel libro e vedo il mare. Quell’enorme creatura prende vita e spinge la mia immaginazione lontano, lontano dal caos, dai rumori del traffico e da liti fugaci tra passanti per strada. Sento il rumore del mare, della quiete e della tempesta e mi sento libera.

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